Non ho potuto resistere, ho letto anche un altro graphic novel di Marco Tagliapietra e, come è già accaduto, ne sono rimasta soddisfatta. Probabilmente la storia non è avvincente come La peste a Venezia, il cui intreccio mi ha tenuta col fiato sospeso sino alla sua conclusione, ma senza dubbio è una lettura preziosa. Inoltre, c'è da dire che il lavoro di ricerca fatto dall'autore e il modo in cui l'ha inserito nel testo è ammirevole: ogni pagina, ogni scena, ogni elemento della narrazione è stato scelto e studiato con minuzia e attenzione. Impossibile non rimanere affascinati dal labor limae dell'autore!
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| Elizabeth di Marco Tagliapietra 001 Edizioni, 2009 |
Protagonista di questa storia è Elizabeth Siddal, poetessa, pittrice e musa ispiratrice del gruppo dei P.R.B. - Pre Raphaellite Brotherhood - meglio conosciuti in Italia come Preraffaelliti. La sua presenza accompagna l'intero percorso di ascesa e discesa del movimento
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| Fotografia di Elizabeth Siddal |
Scoperta per caso in una bottega londinese dal pittore Walter Howell Deverell, diviene sin da subito la sua modella. Poco dopo conoscerà anche gli altri membri del gruppo, tra i quali Dante Gabriele Rossetti, divenendone la musa ispiratrice.
Tra i due si instaura un rapporto di mutua ispirazione artistica: Lizzie diventa l'insostituibile musa e modella del pittore e, a sua volta, Rossetti indirizza la giovane amante e poi moglie alla pittura con discreti risultati.
La loro relazione, però, non è destinata a durare e ad essere felice. Dopo il matrimonio, infatti, la salute di Lizzie diviene sempre più precaria - alcune fonti ne attribuiscono la causa alla lunga posa cui venne sottoposta nel febbraio del 1852 per la realizzazione dell'Ophelia ad opera di John Everett Millais che le causò una broncopolmonite - tanto che l'11 febbraio del 1862 alla sola età di 33 anni muore.
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| John Everett Millais, Ophelia, olio su tela, 76.2 cm × 111.8 cm, 1852, Tate Gallery, London |
Le cause della morte non furono chiare, ma colpevole di sicuro fu l'abuso di laudano che la donna assumeva regolarmente per "calmare i nervi" (un rimedio molto in voga durante l'età vittoriana).
Probabilmente complici della sua già cattiva salute furono anche la sua relazione amorosa travagliata ed instabile con Rossetti e il parto del suo primo figlio morto. Soprattutto in seguito a questo triste lutto, avvenuto il 2 maggio del 1861, le sue condizioni di salute peggiorarono e l'uso del laudano divenne fatale.
La narrazione del graphic novel si nutre anche della relazione clandestina tra Rossetti e la moglie di Topsy, ovvero William Morris, nonché della nascita ed evoluzione del movimento preraffaellita sino al suo disfacimento. Per concludersi, infine, in un intreccio articolato tra storia, finzione e legenda: la morte di Lizzie; la caduta psicologica di Rossetti; la riesumazione di Elizabeth dopo sette anni per recuperare il manoscritto che Rossetti aveva sepolto con la sua amata; il disfacimento del gruppo; l'isolamento di Dante Gabriele Rossetti e la sua morte... Solo al termine della lettura, assieme all'appendice curata dall'autore, è possibile districare i fili della finzione da quelli della realtà.
Qualche critica...
Da un punto di vista iconografico, sebbene l'autore dica di aver curato la fisionomia dei personaggi utilizzando fotografie e dipinti dell'epoca - cosa che è ben visibile con i personaggi maschili - si può notare come il personaggio femminile di Lizzie non è molto fedele alla realtà. Per di più, ho notato che ha la stessa fisionomia di suor Cecilia in La peste a Venezia edito nel 2011.
Inoltre, come nota Walter Troielli nel suo post La vita di Elizabeth Eleanor Siddal secondo Marco Tagliapietra, la protagonista anziché essere il fil ruge dell'intero racconto ha un ruolo marginale. La sua presenza fa quasi da sfondo alle vicende del gruppo dei Preraffaelliti e ai turbinii interiori di Dante Gabriele Rossetti. È come se l'autore si sia concentrato più sugli aspetti storici ed artistici della vicenda narrata che sulla costruzione della figura di Elizabeth Saddal.
Per chi volesse approfondire, come ho già scritto, il testo ha in appendice una nutrita serie di approfondimenti storico-artistici e anche bibliografici curati dall'autore stesso, che consiglio di leggere.
Se qualcuno, invece, volesse già tuffarsi tra le maglie della storia del movimento dei Preraffaelliti inserisco il link della mostra Preraffaelliti, utopia della bellezza tenuta a Palazzo Chiablese di Torino dal 19 aprile al 13 luglio 2014. Un primo assaggio per stuzzicare la curiosità!



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